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Centro storico

Questo itinerario ci conduce nel centro di Arquata toccando i cardini della sua storia da Borgo antico a feudo imperiale, seppure non ricalcandone il tracciato, seguendo a grandi linee quella che era la Via Postumia.
Palazzo Spinola è sede oggi degli uffici comunali di Arquata.

Il palazzo domina Piazza Bertelli, un tempo Piazza del Mercato, con tutta la sua imponenza.
Non è possibile risalire ad una datazione esatta dell’edificio e da alcune caratteristiche si può dedurre che esso è stato costruito in almeno tre fasi e che la costruzione è comunque riconducibile alla metà del XV secolo.
Al giardino all’italiana si accedeva attraverso due imponenti portali.
Con la morte dell’ultimo Spinola del ramo di Arquata il palazzo passa agli Spinola di Tassarolo che tuttavia continuano a mantenere la residenza nel loro paese.
Il palazzo, che nel frattempo nel 1796 ha subito danni da parte delle truppe napoleoniche, viene ceduto in seguito al comune di Arquata e vi troveranno posto non solo gli uffici ma per alcuni anni anche le scuole pubbliche.

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Nella piazza antistante troviamo il “Pozzo Barocco” che deve ovviamente il suo nome alle forme curvilinee, in particolare della notevole copertura, oltre che all’epoca in cui fu realizzato nell’ambito del giardino del Palazzo Spinola che comprendeva l’intero perimetro della piazza.

Piazza Bertelli è stata così intitolata in ricordo del pittore arquatese Santo Bertelli il cui busto scolpito da Norberto Montecucco si trova al centro dell’aiuola prospiciente il Comune.

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Guardando il Palazzo notiamo alla sua destra l’arco a sesto acuto, accesso a Via Interiore, cioè l’accesso alla parte meridionale del Borgo, vero cuore storico: faceva parte di una torre- porta inglobata all’interno di un edificio del XV secolo.

Proseguendo per Via Interiore si possono notare, soprattutto all’interno dei vicoli che si dipartono dalla strada, portali di pietra databili tra il XIII e XV secolo, archi a sesto acuto, archetti pensili,e due pozzi che servivano all’approvvigionamento idrico della comunità.

La torre – porta a nord è in migliore stato di conservazione e la sua struttura si staglia con evidenza dalla casa in cui è inglobata.

Sempre in Via Interiore merita particolare attenzione un edificio che ha mantenuto le sue caratteristiche di epoca tardo medievale quasi inalterate attraverso il tempo: la Casa Gotica, oggi di proprietà comunale la cui ristrutturazione è quasi ultimata.
Davvero singolari le originali strutture lignee di questa antica abitazione.

Circa a metà della via sorge la Chiesa Parrocchiale di San Giacomo, più volte modificata nel tempo; ad una prima osservazione dell’interno, oggi a cinque navate, si notano i pilastri ottagonali medievali, elementi barocchi e decori ottocenteschi.

A sinistra si apre la Cappella dell’Assunta, sormontata da una piccola cupola con affreschi dei quattro evangelisti, che ospita la statua lignea della Madonna Assunta scolpita da Bartolomeo Carrea nel 1802.

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Proprio di fronte alla Chiesa Parrocchiale si trova l’Oratorio della Confraternita dei Disciplinanti, attualmente denominata di S. Carlo, che sovrasta la scalinata dell’antica Contrada del Forno, al centro del Borgo Interiore, guardato dall’alto dalla torre del castello. La notizia più antica della sua esistenza è del 1478 e si trova in un testamento redatto in un atto notarile, che lo menziona come oratorio di S. Maria di Arquata. Dopo l’aggregazione della confraternita all’Arciconfraternita del Gonfalone di Roma nel 1607 l’edificio verrà sempre citato come oratorio di S. Maria V. Assunta, anche se attualmente è denominato sovente e impropriamente oratorio di S. Anna.

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