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La Piazza del Mercato

La piazza deve il suo nome attuale al pittore arquatese Santo Bertelli (1852-1900), autore di numerosi affreschi in alcune chiese genovesi e delle Valli Scrivia e Lemme. In precedenza era nota come Piazza del Mercato, poiché sin dal medioevo era luogo di scambi tra la popolazione e i commercianti ambulanti. Questi confluivano ad Arquata ogni sabato ed in occasione delle fiere annuali, citate già negli statuti del 1486: la fiera dei Santi Giacomo e Filippo, che iniziava il 3 maggio e durava tre giorni, e quella di San Bartolomeo, il 24 agosto. Entrambe le manifestazioni si sono conservate ed oggi si svolgono il 1 maggio e nella domenica d’agosto più vicina al 24. La concessione di un mercato, ed il relativo spazio per ospitarlo, era tipica dei “borghi nuovi”: anche ad Arquata la piazza del Mercato si trova immediatamente all’esterno del Borgo Nuovo, edificato tra il 1244 e il 1286.
Il lato a monte della piazza è dominato dall’imponente Palazzo Spinola, oggi sede del Municipio, la cui prima fase costruttiva risale al tardo medioevo. Nel XVI secolo esso subì una prima trasformazione che lo portò ad assumere le proporzioni riconoscibili nella veduta del 1648 qui riportata; allo stesso periodo si può datare la realizzazione di un sistema di accesso costituito da una doppia rampa esterna sviluppata verso il centro della piazza. L’ultima modifica, effettuata nella seconda metà del XVII secolo, gli conferì le attuali forme e dimensioni, conformandolo ai dettami stilistici dell’architettura barocca ligure dell’epoca.
Il palazzo appartenne agli Spinola fino ai primi del Novecento, quando fu venduto all’amministrazione comunale per ospitare gli uffici municipali e, in un primo tempo, le scuole dell’obbligo. Nel 1998 è stato ristrutturato e la facciata ha riacquistato il colore originario, desunto dall’analisi in laboratorio di alcuni campioni di malta originale.

A Sud e sul retro del palazzo si estendeva un enorme giardino (il cui accesso è ancora presente) trasformato in campo di calcio all’inizio del XX secolo; dal 1966 su quel terreno sorgono le scuole medie. La piazza era delimitata a valle dalla Strada Maestra (odierna Via Libarna), che ricalcava il tracciato della romana Via Postumia. Già nel tardo medioevo, lungo questa direttrice, sorsero alcuni edifici tra i quali la casa “dei Griffogliati”, detta anche “casa di Carlo V”, posta nell’angolo Sud-Ovest della piazza. Ancora oggi sono riconoscibili alcuni tratti dell’architettura medievale: aggetti, archetti pensili marcapiano e una bottega con ripiano in arenaria.

Sullo stesso angolo della piazza, proprio di fronte alla “casa dei Griffogliati”, c’è uno dei monumenti simbolo di Arquata: il pozzo barocco. Le sue forme attuali, restituite da un recente restauro conservativo, risalgono al 1792, come dimostrano i capitolati e la registrazione dei compensi dovuti ad uno scalpellino tortonese, ancora conservati nell’Archivio Comunale. È tuttavia lecito pensare che il pozzo sia molto più antico, probabilmente coevo alla piazza, da quanto si legge negli antichi statuti.

piazza bertelli epoca

Nella foto, scattata nei primi anni del 1900, si possono vedere gli ippocastani che delineavano il profilo della piazza: gli alberi furono abbattuti nei primi anni ‘60 del XX secolo, quando l’intera area assunse l’attuale aspetto. In primo piano si può notare il pozzo Barocco ancora provvisto di carrucola e dei due bacili in pietra posti alle estremità opposte. All’interno della piazza si riconoscono alcuni banchetti, quasi a ricordarne l’antica funzione.

piazza 1859

La figura documenta l’aspetto del palazzo Spinola e del castello nel 1859, immortalati, assieme ad altre vedute di Arquata e dintorni, da Tirpenne, un disegnatore al seguito delle truppe francesi stanziate in paese. L’edificio fu addirittura scelto quale sede del quartier generale dell’esercito transalpino, comandato del maresciallo Bara-guey d’Illiers e alleato di quello sa-baudo (immagine tratta dal volume Arquata e le vie dell’Oltregiogo, a cura di T. O. De Negri, Torino 1960).

piazza bertelli 1916

La cartolina a sinistra, viaggiata nel 1916, mostra il tratto di via Libarna antistante la piazza del Mercato. Sulla destra vi si scorge il pozzo Barocco e la retrostante “casa di Carlo V”, all’epoca sede di una macelleria. Al centro della strada correvano i binari su cui transitavano alcuni vagoncini trainati da muli, per il trasporto dei mattoni provenienti dalle fornaci delle Vaie e destinati alla stazione ferroviaria, all’epoca in Largo Mazzini.

arquata 1648

La veduta a destra, realizzata per l’Atlante dei confini della Repubblica di Genova da G. B. Massarotti, mostra Arquata così come si presentava nel 1648. Al centro sono riconoscibili il borgo nuovo di via Interiore, ancora dotato di cinta muraria e torri di difesa, il palazzo Spinola con la doppia rampa di scale contrapposte e l’antistante piazza del Mercato. Sulla collina svettano il castello e la torre (Ar-chivio di Stato di Genova, Ms. 712).

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