Lasciando Arquata in direzione della Valle Spinti, si attraversa una zona che, pur pesantemente appannata nel tempo, conserva, se ben osservata, traccia degli aspetti che ne facevano una passeggiata suggestiva, consigliata dalle guide dei primi decenni del ‘900: sono ancora presenti, più o meno conservate, le ville che fecero chiamare il tratto “Via delle torrette”, e l’improvviso “aprirsi del paesaggio” presso il ponte sullo Scrivia non manca di ariosità.
Varinella, frazione che mostra insieme, con un sovrapporsi di epoche, aspetti di borgo, di paesino meta di villeggiature, e di attuale area residenziale, è a tutti gli effetti la “porta” della Valle Spinti, con il torrente che confluisce nello Scrivia e un cambiamento evidente del profilo dei monti e dell’ambiente in generale, ricco di ampi spazi verdi.
Al centro del paese, nei pressi dell’allungata Piazza del Ballo, sorge la Chiesa Parrocchiale di S. Eusebio, di impianto duecentesco, ricostruita nel XVI secolo, più volte decorata nel corso del tempo.
Proprio intorno alla piazza è forse più evidente l’aria di romantica nostalgia che sembra essere emanata da ville, piccoli dettagli decorativi, alberi ombrosi.
Senza dubbio particolare è la storia dell’altare cappella, dedicato alla memoria dei caduti delle due guerre mondiali, che sorge nei pressi del cimitero e del Viale della Rimembranza: progettata negli anni ’30 dal celebre architetto milanese Ignazio Gardella, la cui famiglia trascorreva lunghi periodi in una villa a Varinella, rimase, nonostante l’interesse per l’idea innovativa, irrealizzata. La costruzione, secondo il disegno originale, è avvenuta solo tre anni fa.
Altro edificio religioso, in alto, non lontano dalla borgata di Pessino, è il Santuario mariano detto della Ronchetta.