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Rigoroso nel passato

Il toponimo Rigoroso deriva da Rivus dolosus, appellativo con cui era probabilmente chiamato il rio Lavandaia, a causa delle sue improvvise piene che erodevano i calanchi ancora oggi caratteristici del suo corso e del paesaggio verso Sottovalle. A Rigoroso confluivano fin dall’antichità i percorsi di crinale e di fondovalle che valicavano l’Appennino in direzione di Genova. Sul tracciato di uno di questi itinerari fu aperta nel 148 a. C. la strada consolare Postumia, che attraversava la vicina città di Libarna. Il territorio era anche percorso dall’acquedotto romano che forniva sia Libarna che Tortona: alcuni suoi resti sono ancora visibili in località Costa. Nel medioevo Rigoroso e le sue borgate furono legati ai destini del castello di Montalto, conteso tra Tortona e Genova: quest’ultima ne avrà il predominio fino al 1797. Dopo il Congresso di Vienna, il paese fu staccato dalla Podesteria di Gavi e annesso al Comune di Arquata. In età di antico regime, la comunità di Rigoroso era comunque dotata di ampia autonomia, tanto che nel 1536 si dotò di Statuti. La chiesa, dedicata a S. Andrea, era in origine legata all’abbazia di S. Pietro di Precipiano; oggi è Diocesi di Genova.

panorama rigoroso

La vocazione di Rigoroso come crocevia di importanti itinerari risale all’epoca protostorica: qui convergevano infatti le strade degli antichi Liguri e dei Romani, queste ultime riprese in età medievale. Di qui passa, dal 1820 circa, la Strada Regia dei Giovi, divenuta poi Strada Statale. Sempre a Rigoroso si congiungono le linee ferroviarie che da Genova conducono a Milano e Torino. La più antica è degli anni 1852-55, ed è visibile nella foto sopra, scattata presumibilmente negli anni ‘50 del XX secolo dalla cima del monte su cui sorgeva il castello di Montalto; tale linea corre nella parte più esterna verso il torrente Scrivia.
Ai primi del Novecento risale invece la linea diretta che da Arquata si congiungeva con la Succursale dei Giovi, realizzata nel 1880 tra Ronco Scrivia e Genova. Al centro dell’immagine si nota la recente realizzazione della “circonvallazione” della statale che escludeva dal traffico la parte centrale dell’abitato, vale a dire quell’area diventata nuovo centro di Rigoroso in seguito all’apertura della Strada Regia subito dopo il congresso di Vienna. Questa nuova via, che collegava Torino a Genova, costituiva il primo itinerario carrozzabile lungo la valle Scrivia.

ponte del mulino rigoroso

La foto mostra il ponte della Strada Regia sul Rio del Mulino: il manufatto è ancora oggi conservato in virtù del fatto che la nuova viabilità, anzichè ripercorrere quella vecchia e adattare la carreggiata alle nuove esigenze veicolari, ha preferito, in quel punto, spostarsi a valle di qualche metro. Subito dopo, in direzione Sud, c’è la famigerata “curva della morte”, una svolta secca a novanta gradi, purtroppo scenario di numerosi incidenti stradali negli ultimi due secoli. Tra questi, vale la pena ricordare quello occorso ad Alessandro Manzoni, la cui carrozza si ribaltò proprio in prossimità di quella curva, come egli stesso scrisse all’amico Tommaso Grossi il 25 luglio 1827 da Genova: “la carrozza dov’era tutta la nostra picciola nidiata, ribaltò, addosso a un rialto, per grazia del Cielo, perché dietro a quello era la Scrivia in fondo a un dirupo. E per la stessa grazia del Cielo, nessuno si fece male, e tutto si risolvette in puia come dal parlar della buona gente accorsa dovemmo intendere che colà si chiama quella brutta passione o sentimento che tu lo voglia dire”.

panorama

La viabilità ottocentesca si ritrova nella fotografia, che ritrae in primo piano l’area su cui sorgeranno i giochi da bocce e il “circolo”. Al centro campeggia la chiesa parrocchiale di S. Andrea e, sullo sfondo, la Costa Montalda, sulla cui sommità sorgeva il castello di Montalto. Esso era uno dei più antichi insediamenti difensivi della Valle Scrivia, fondato probabilmente dai Bizantini durante la guerra greco-gotica e utilizzato come avamposto contro i Longobardi tra VI e VII secolo; nel XII secolo era dotato di un’imponente torre ottagonale.

rigoroso 1648

Il disegno è tratto dall’Atlante B, un vero e proprio atlante cartografico in cui sono illustrati i confini della Repubblica di Genova nel 1648. Rigoroso, segnalato sulla mappa come appartenente alla Podesteria di Gavi e quindi terra di confine col Feudo Imperiale di Arquata, è rappresentato in maniera abbastanza dettagliata. Si possono riconoscere le borgate La Costa, Cà Bianca e Giacomassi, la chiesa parrocchiale e, al centro, il rio Lavandaia, teatro, nel 1225, di una battaglia tra i cavalieri di Genova e quelli di Tortona; sulla riva opposta del rio compare la frazione Spezia. Nell’illustrazione dell’Atlante, eseguito da Giovanni Battista Massarotti e ancora oggi conservato presso l’Archivio di Stato di Genova, viene dato un grande risalto alle strade. Da destra verso sinistra, si distingue il tracciato viario che, proveniente da Arquata, tocca le borgate Cà Bianca e Giacomassi; quindi scende e attraversa la Lavandaia per giungere alla località Spezia dove si divide: un tratto prosegue verso Pietrabissara, l’altro si dirige a Sottovalle e quindi a Borlasca, paese dal quale un altro sentiero si collegava alla strada della Bocchetta, ricalcando, anche in questo caso, l’itinerario della strada romana consolare Via Postumia.

Potrete reperire ulteriori informazioni accedendo al sito dedicato a Rigoroso

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