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Il trenino di Casella

Si potrebbe definire la “ferrovia delle tre valli”, poiché il suo percorso interessa la Valbisagno, la Valpolcevera e la Valle Scrivia, anche se in adiacenza ai rispettivi spartiacque. S’inserisce perfettamente nel carattere dell’appennino genovese: familiare, alle porte della città, con un suggestivo e singolare paesaggio, e pur con la tipicità di una linea di montagna si mantiene per un buon tratto in vista al mare.

La piccola stazione di partenza nei pressi di Piazza Manin è addossata alle Mura di San Bartolomeo sotto il castello Mackenzie-Wolfson, costruito tra il 1896 e il 1906 dall’architetto Gino Coppedé.

Il binario s’inerpica subito a mezza costa sulla sponda destra del Bisagno costeggiando in parte i resti dell’acquedotto medievale ed offrendo una bella veduta sul cimitero monumentale di Staglieno. In questo primo tratto spettacolare lo sguardo del viaggiatore può spaziare sulla Genova di Levante fino al mare e al promontorio di Portofino, mentre in alto dominano le sagome settecentesche dei forti Sperone, Puin e Diamante, sentinelle contro il cielo. Con la galleria Trensasco, a circa 370 metri di altitudine, si attraversa lo spartiacque fra la Valbisagno e la Valpolcevera, contraddistinta in lontananza dalla sagoma inconfondibile del santuario di N.S. della Guardia.

Da Trensasco e Campi partono una passeggiata panoramica per il ritorno a Genova e un sentiero per salire i forti, mentre da Pino in due ore di facile cammino si raggiungono i prati di Creto.
Il paesaggio, dapprima brullo e punteggiato dal giallo delle ginestre, è diventato boschivo con prevalenza di robinie. La stazione di Sardorella, immersa fra i castagni, è attrezzata con tavolini sotto un pergolato, giochi all’aperto e un casello arredato in un originale stile rustico-ferroviario con caminetto, luogo ideale per pic-nic, castagnate, feste campestri o barbecue. Poi il treno risale a S. Olcese Chiesa, tappa gastronomica per l’ottimo salame, che qui ancora viene prodotto artigianalmente secondo un’antica tradizione.

In questo punto il binario prende quota, descrive ampi tornanti degni delle più famose ferrovie alpine: una piccola Svizzera a due passi dal mare.
A S. Olcese Tullo si può visitare il Sentiero Botanico di Ciaè con oltre 30 specie di piante classificate della flora ligure nei 665 metri di percorso, che termina presso un minuscolo borgo medievale sulla riva del rio Pernecco. Quindi si continua a zigzagare fra i prati di Busalletta, si sfiorano i Roccioni di Molinetti salendo ancora lievemente fino al valico di Crocetta, che immette in Valle Scrivia. A Canova-Crocetta la ferrovia interseca l’Alta Via dei Monti Liguri, che in direzione Ovest conduce al Santuario della Vittoria.

Una breve discesa lungo il rio Cortino ed appare l’abitato di Casella. Di fronte al capolinea i passeggeri del trenino possono noleggiare una mountain-bike a tariffa scontata e chi già la possiede può trasportarla sui vagoni previa prenotazione telefonica. Così, superate comodamente le asperità appenniniche, si pedala nel verde dell’Alta Valle Scrivia alla scoperta delle valli laterali Brevenna o Pentemina, selvagge e incontaminate. In paese da visitare la chiesa di S. Stefano, dove si trovano pregiati dipinti di scuola genovese, l’oratorio cinquecentesco di S. Antonio e la piazza con il Castello dei Fieschi.

La mutevolezza del paesaggio e l’abbondanza di spunti panoramici dell’itinerario ferrato rende questa gita piacevole e affascinante in ogni stagione, magari con sosta in antiche trattorie ove gustare i genuini sapori della cucina ligure a prezzi ancora contenuti.

Il Trenino di Casella

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